Caduto nell'adempimento del Dovere

Manganiello Fiorentino

Agente

della Polizia di Stato

Polizia Postale di Asti

15 Novembre 1983

23 Anni



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(di Fabrizio Gregorutti)

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I Caduti che oggi Ricordiamo

Venne ucciso il 15 Novembre nel corso di una rapina avvenuta all’interno delle Poste Centrali di Asti.

Alle 13,00 circa di quel giorno l’agente Manganiello stava scortando all’interno dell’ edificio delle Poste il vice cassiere dell’ufficio che, insieme ad un commesso, aveva prelevato nella vicina sede della  Banca d’Italia quattrocento milioni di lire in contanti. Mentre Manganiello e i due funzionari stavano salendo le scale che li avrebbero portati negli uffici, vennero affrontati da un uomo che puntò una pistola contro l’agente, strappando la valigetta con il denaro dalle mani del vice cassiere, per poi fuggire.

Riscossisi dalla sorpresa l’agente Manganiello e il vice cassiere inseguirono il malvivente.

Nell’atrio l’agente Manganiello intimò l’alt estraendo la pistola ma il rapinatore fu più veloce e sparò per primo, colpendo il giovane poliziotto alla gola e uccidendolo all’istante.

Il rapinatore fuggì quindi a bordo di una motocicletta di grossa cilindrata parcheggiata all’esterno.

La Squadra Mobile della Questura di Asti intuì subito che la rapina era stata compiuta grazie all’opera di un basista a conoscenza delle giornaliere operazioni di prelievo e deposito di denaro tra Poste Centrali e Banca d’Italia, i cui edifici distavano appena dieci metri l’uno dall’altro, ma le indagini si arenarono.

Alcuni anni dopo però, la Squadra Mobile di Asti arrestò il proprietario di una discoteca, agente di Polizia in servizio ad Asti all’epoca dell’omicidio, accusandolo di essere il rapinatore e l’assassino dell’agente Manganiello. L’uomo venne condannato all’ergastolo, ma nei successivi procedimenti penali, dopo due anni di carcere,  venne riconosciuto innocente.

L’assassinio dell’agente Fiorentino Manganello deve quindi considerarsi insoluto.

Fiorentino Manganiello lasciò la moglie, di appena 19 anni, in attesa del loro primo figlio.

Fonte: Corriere della Sera, la Stampa del 12 Giugno 1996

 

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