Caduto nell'adempimento del Dovere
Diminichina Sergio |
Guardia |
di Pubblica Sicurezza |
Compagnia Agenti di P.S Zara |
19 Settembre 1943 |
20 Anni |
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Morì il 19 Settembre durante un bombardamento tedesco sulla località dalmata di Spinut, mentre era prigioniero dei partigiani jugoslavi , quando una bomba della Luftwaffe colpì la baracca dove era detenuto insieme ad altri agenti italiani catturati dagli jugoslavi. L’ 8 Settembre 1943 l’Italia chiese l’armistizio agli Alleati. A Spalato, il comandante delle truppe italiane, generale Becuzzi, venne lasciato privo di ordini dai vertici militari che avevano abbandonato Roma e cercò di trovare un accordo con i partigiani jugoslavi consentendo loro l’ingresso in città. Approfittando del caos e del disorientamento dei soldati italiani i partigiani jugoslavi iniziarono, a partire dall’11 Settembre il disarmo di alcuni reparti isolati dell’Esercito italiano e nel corso della giornata ordinarono ai soldati la consegna delle armi, ordine al quale molti soldati obbedirono. L’autorità militare e civile italiana svanì di colpo, sostituita da una altrettanto caotica amministrazione partigiana jugoslava che iniziò a compiere le proprie vendette. La stessa sera dell’11 Settembre i vertici della Marina di Spalato, il Questore della città ed altri funzionari della Questura abbandonarono la città, la comunità italiana ed i propri uomini, mentre il Comune, la Prefettura, la Questura ed altri edifici pubblici venivano dati alle fiamme. In Questura rimasero circa 150 agenti, comandati dal vicequestore Paride Castellini, i quali non abbandonarono i 1500 civili italiani rimasti a Spalato. In quei giorni la città di Spalato venne bombardata da aerei tedeschi che causarono la morte di decine di persone, militari e civili, mentre il generale Becuzzi con la mediazione di alcuni ufficiali americani e britannici, consiglieri militari presso i partigiani jugoslavi, cercava un accordo per proteggere le proprie truppe. Di queste trattative approfittarono i partigiani per eliminare gli esponenti della struttura statale e della comunità italiana spalatina. Decine di persone vennero fucilate, tra le quali buona parte dei membri della Questura di Spalato. Il generale Becuzzi abbandonò Spalato il 24 Settembre insieme al suo Stato Maggiore divisionale, lasciando al loro destino i propri soldati e la comunità italiana della città. Il 27 le SS tedesche entrarono a Spalato e nei giorni successivi fucilarono la maggior parte degli ufficiali superiori rimasti e deportarono in Germania i soldati italiani catturati. Iniziava il dominio tedesco-croato della città. Nei mesi successivi la maggior parte degli italiani di Spalato venne costretta ad abbandonare la città per sempre. Fonti: “DALMAZIA UNA CRONACA PER LA STORIA (1943-1944)” di Ottone Talpo , edito a cura dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, Roma 1994; “ALBO D’ORO LA VENEZIA GIULIA E LA DALMAZIA NELL’ULTIMO CONFLITTO MONDIALE” di Luigi Papo de Montona , edito a cura dell’Unione degli Istriani, Trieste 1989 |
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