Un Ritratto di Autuori Gennaro

 

 

 

 
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Due sole parole per Gennaro Autuori

Io l'ho conosciuto nel 1989 al commissariato borsa di napoli, ex 2° distretto; che dire di lui?  lui sov.te principale ed io v. ispettore, lo ammiravo e stimavo come un idolo; ricordo che lo chiamavano "gennaro l'indiano" qualsiasi cosa succedeva lui era sempre pronto a dargli una risposta; mi ricordo che un anno...di natale, un diciamo "camorrista" disse che sotto l'albero, Gennaro, avrebbe trovato la testa della sua bambina...ebbene Gennaro seppe rispondere tanto da far tremare ed inginocchiare quel temuto boss...(ora pentito o come si chiamano "collaboratore di giustizia"???!!!)

Quando venne ucciso, io come tanti altri abbiamo pianto lacrime amare, ma non troppe per la figura che rappresentava. Ancora ricordo quando venni anch'io trasferito alla squadra mobile, sotto la reggenza del dr. Giuseppe Palumbo, tenne a presentarmi a tutta la sezione antirapine come suo amico e per questo persona fidata e poliziotto "lavoratore" come usava chiamarmi.

Oggi oramai sono ispettore  superiore, lavoro ancora a Napoli, ho sposato una poliziotta e sono figlio di poliziotto, ma sapeste quanto mi manca ancora oggi quello sguardo, e quell'essere poliziotto.

Lo stemma, noi altri, lo abbiamo cucito sul cuore!!!

Credetemi.

Vito E. (Questura di Napoli)