Caduto nell'adempimento del Dovere

Tripodi Orazio

Appuntato

di Pubblica Sicurezza

Polizia Ferroviaria di Messina

25 Dicembre 1963

47 Anni


 

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I Caduti che oggi Ricordiamo

 

Proveniva dal Regio Esercito Italiano e, dal 27 Aprile 1939, faceva parte del Corpo degli Agenti e poi Guardie di P.S. In forza al Gruppo di Messina, il 28 Aprile del 1962 venne assegnato alla sezione Polizia Ferroviaria di quella città, ove disimpegnava servizio d'istituto. La notte di Natale del 1963 era stato comandato, insieme al collega Giuseppe Aragona di pattugliamento alla stazione centrale. La struttura era pressoché deserta, attesa la particolare festività e i due poliziotti scambiavano due chiacchiere coi pochi presenti: alcuni ferrovieri e pochissimi viaggiatori. Intorno alle 3,00 un gruppo di giovinastri sui 20 anni entrarono in stazione e si sedettero nella sala d’attesa di Prima Classe, iniziando a giocare a carte. Ben presto il gioco iniziò a farsi concitato e i giovani presero a gridare, ad insultarsi e a bestemmiare, tanto da richiamare l’attenzione dei due militi che, con cortesia ma fermamente, li invitarono a lasciare quel luogo. I teppisti apparentemente ottemperarono, ma subito dopo rientrarono in stazione e aggredirono di sorpresa i due poliziotti, gettandoli a terra e tempestandoli di pugni e calci. L’app. Tripodi fu letteralmente scaraventato sopra una fila di sedili di legno, battendo violentemente il capo su uno spigolo di essi. A questo punto uno gridò “Scappiamo, l’abbiamo ammazzato!” e i teppisti si diedero alla fuga, mentre la Guardia Aragona, ferito e sotto shock, dava l’allarme e chiedeva un’ambulanza per il collega, privo di sensi. Tripodi, portato in ospedale, morì senza aver ripreso conoscenza, mentre Aragona fu ricoverato con una prognosi di 20 giorni.

Frattanto gli agenti della Squadra Mobile, d’intesa coi Carabinieri, sentivano alcuni testimoni, ottenendo la descrizione dei teppisti e, in particolare, l’unanime deposizione che fossero ubriachi. Il caposala della stazione consegnava anche un brandello di stoffa, strappato dalla giacca di uno di essi durante la colluttazione. Gli investigatori riuscivano così, dopo una vastissima attività di rastrellamento, ad identificare ed arrestare sei giovani, fortemente indiziati  di aver partecipato alle violenze.

Fonte: Quotidiano “L’Ora” del 27.12.1963, ed. di Messina. Dall’archivio della Questura di Palermo.

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