Caduto nell'adempimento del Dovere
Grandis Gino |
Appuntato |
di Pubblica Sicurezza |
2° Reparto Celere Padova |
18 Maggio 1950 |
35 Anni |
I Caduti che oggi Ricordiamo
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Morì nel primo pomeriggio del 18 maggio a seguito delle ferite riportate in una caduta dalla moto di servizio avvenuta qualche mese prima mentre stava effettuando una scorta ad un'autocolonna militare diretta a Reggio Emilia per un servizio di ordine pubblico. Quella mattina un'autocolonna del 2° Reparto Celere di Padova si stava recando a Reggio Emilia: era consuetudine che ogni autocolonna di polizia venisse scortata da un gruppo di motociclisti del medesimo reparto e che doveva agevolarne il transito lungo il percorso. Nei pressi di Reggio Emilia la moto condotta dall'appuntato Grandis, a causa del terreno reso scivoloso dal nevischio che stava cadendo, rovinò a terra disarcionando il militare che riportò alcune ferite ritenute al momento non gravi. Subito soccorso dai colleghi, venne trasportato all'ospedale più vicino. La sua degenza fu molto lunga e i Colleghi, dopo un primo trasferimento all'ospedale militare di Padova, a spese del Reparto e con l'autorizzazione del Comandante Maggiore Gaetano Genco, lo fecero ricoverare alla divisione “dozzinanti” dell'ospedale civile dove venne curato dall'equipe del prof. Scimone. Tuttavia le sue condizioni peggiorarono progressivamente fino alla sua morte. L'appuntato Gino Grandis ha rivestito per molto tempo un autentico mistero per la Redazione di questo sito. Il suo nome compare esclusivamente sulla lapide commemorativa posta all'ingresso della Questura di Padova. Le ricerche su di lui – che hanno visto coinvolti numerosissimi Uffici sia a livello ministeriale che a livello locale – hanno dato esito completamente negativo. Addirittura non è stata trovata traccia di questo militare nemmeno presso l'Ufficio Storico del Ministero dell'Interno, tanto da indurci ad abbandonare le ricerche. Grazie invece ad un'inaspettata quanto gradita sorpresa frutto della tenacia di un nostro Collaboratore, siamo riusciti a rintracciare il Maresciallo di P.S. in quiescenza Cantiello, grazie al quale ci è stata indicata la persona del commendator Nunzio Giuffrida, anch'egli collega e cognato dell'appuntato Grandis, che ha fornito la testimonianza diretta dei fatti e la fotografia del Caduto. Fonte: si ringraziano vivamente il commendator Nunzio Giuffrida, Sottotenente di P.S. in quiescienza, testimone diretto dei fatti nonché cognato della vittima e il Maresciallo di P.S. in quiescenza Salvatore Candiello per le cortesi testimonianze fornite. Un ringraziamento va anche alla sig. Caprioni, collaboratrice amministrativa dell'Ufficio del Personale della Questura di Padova per la cortesia e la disponibilità dimostrata durante le ricerche.
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