Caduto nell'adempimento del Dovere
Forcisi Francesco |
Vice Brigadiere |
di Pubblica Sicurezza |
Questura di Gorizia |
2 Maggio 1945 |
61 Anni |
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Fu arrestato il 2 Maggio dai partigiani jugoslavi nella propria abitazione di Gorizia e deportato all’interno della Jugoslavia. Nel settembre 1945 era detenuto nel carcere di Lubiana. Probabilmente morì in prigionia. Il vicebrigadiere Forcisi era sposato e padre della guardia Paolino Forcisi, anch’egli arrestato dai partigiani jugoslavi e deportato. Il 30 Aprile 1945 con la ritirata tedesca da Gorizia gli agenti di Polizia della Questura di Gorizia, molti dei quali collegati al C.L.N. ( Comitato di Liberazione Nazionale) ed alla Resistenza, si unirono ai Carabinieri, alla Guardia Civica di Gorizia, ai civili ed ai partigiani locali per formare delle squadre armate che avrebbero dovuto prendere il controllo della città in attesa dell’arrivo degli Alleati. Le Guardie di Pubblica Sicurezza della Questura di Gorizia protessero la città quando, in mattinata giunse la milizia jugoslava nazionalista dei cetnici, scontrandosi contro di essa. Durante i combattimenti gli agenti vennero contattati da un sottufficiale del Regio Esercito Italiano che combatteva con la Resistenza italiana, il quale consigliò loro di abbandonare la città, per evitare problemi con i partigiani jugoslavi, ormai alla periferia di Gorizia. La maggior parte delle Guardie di Pubblica Sicurezza, ritenendo di non avere colpe e di avere compiuto il proprio dovere, decise di restare al proprio posto. Furono tutti arrestati dai partigiani jugoslavi del IX Corpus nei giorni successivi e deportati. Morirono quasi tutti in prigionia.
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