Caduto nell'adempimento del Dovere
Alicò Pietro |
Ispettore Generale |
di Pubblica Sicurezza |
Ministero degli
Interni della Repubblica Sociale Italiana |
Milano 28 Aprile 1945 |
58 Anni |
I Caduti che oggi Ricordiamo
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Venne fucilato il 28 aprile a Milano da un gruppo di pseudo partigiani. L’Ispettore Generale Pietro Alicò, entrato nell’Amministrazione di P.S. negli anni ’10, aveva partecipato ad importanti operazioni di Polizia di alto livello tra le due guerre mondiali, come la caccia alla famigerata banda Bedin che nella fine degli anni ’30 commise numerosi delitti nell’Italia Settentrionale e che venne sgominata nel 1939 dopo una serrata caccia all’uomo coordinata dall’allora questore Alicò. Tra il 1940 ed il 1944 Pietro Alicò era stato nominato Questore di Catanzaro e successivamente di Piacenza. Qui egli era entrato presto in contrasto con il prefetto fascista repubblicano e con gli occupanti tedeschi, rifiutando di obbedire ad alcune loro imposizioni, tanto che infine era stato allontanato da Piacenza trasferito d’ufficio a Milano con la qualifica di ispettore generale di pubblica sicurezza venendo posto a disposizione del ministero degli interni della RSI. Al momento della Liberazione di Milano l’ispettore generale Pietro Alicò scelse di non abbandonare la città, ritenendo di non avere nulla da temere poiché non coinvolto in crimini di guerra o nel collaborazionismo con l’invasore. Il 28 aprile alcuni individui armati si presentarono all’albergo dove alloggiava Alicò dal momento del suo allontanamento da Piacenza e qui, dopo essersi qualificati per partigiani, chiesero di visionare il registro degli ospiti dell’hotel alla ricerca di gerarchi fascisti in fuga. Durante la lettura il gruppo degli pseudo partigiani si imbattè nel nome dell’ispettore generale Alicò e chiese di parlare con l’alto funzionario, il quale però in quel momento non si trovava nell’albergo. Il gruppo si “accontentò” quindi di andarsene “sequestrando” i quattro bauli di effetti personali e capi di vestiario appartenenti all’ispettore Alicò. Questi, una volta ritornato e dopo avere appreso quanto accaduto, telefonò a vari comandi partigiani di Milano protestando per l’accaduto. Due ore dopo un altro gruppo di persone armate si presentò in albergo e costrinse l’alto funzionario di Polizia a seguirli presso un comando partigiano in via Mario Pagano dove Pietro Alicò venne sommariamente fucilato insieme ad un altro arrestato. Negli anni successivi le indagini, dopo avere abbandonato la pista “politica” si orientarono su quella della vendetta dovuta all’attività professionale del funzionario ucciso. Nel settembre 1949 infatti uno degli assassini venne identificato per un ex appartenente alla banda Bedin, smantellata dall’ispettore generale Alicò nel 1939 e che durante la guerra era riuscito a fuggire dal carcere dove stava scontando una pesante pena detentiva. Fonti principali: “Italia Nera” di Franco Di Bella, Edizioni Sugarco 1960, si ringraziano il nipote del Caduto, dr Pietro Alicò, per le cortesi informazioni fornite ed il dr. Giuseppe Vollono per le ulteriori e preziose integrazioni e le copie del Corriere della Sera del 2 e del 3 settembre 1949 da lui cortesemente fornite.- Si ringrazie per la foto il nipote Pietro |
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