Caduto nell'adempimento del Dovere

Chessa Augusto

Appuntato

di Pubblica Sicurezza

Questura di Torino

8 Agosto 1944

-- Anni


 

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I Caduti che oggi Ricordiamo

Fucilato l’8 agosto, dopo la cattura da parte dei partigiani nei pressi di La Cassa di San Gillio Torinese (TO).

Il 20 Luglio 1944 l’agente Federico Chessa della Questura di Torino, il quale stava indagando su un ingente furto di materiali in un cantiere edile della città, si recò a La Cassa, frazione del paese di San Gillio Torinese, per convincere uno dei ladri a costituirsi. Questi però denunciò il poliziotto ai partigiani della zona, asserendo falsamente che questi voleva arrestarlo per motivi politici.

L’agente Federico Chessa venne fucilato dopo uno sbrigativo processo.

L’appuntato Augusto Chessa, fratello di Federico ed anch’egli agente di Polizia in servizio a Torino, avviò un’indagine personale sulla scomparsa del familiare, ma venne denunciato dal latitante e consegnato ai partigiani.

Secondo alcune fonti, l’appuntato Augusto Chessa venne fucilato l’8 agosto.

Le indagini sulla scomparsa dei due fratelli Chessa vennero riprese nel 1947, grazie all’insistenza del loro padre e alle investigazioni del dirigente del Commissariato “San Donato” di Torino, un valoroso ex comandante partigiano, il quale arrestò e fece confessare il latitante, consentendo il recupero della salma dell’agente Federico Chessa.

Nel successivo processo, avvenuto nel 1948, l’ex ricercato si difese asserendo di non avere voluto la morte dei due poliziotti ma di averli denunciati “soltanto” per evitare l’arresto. La tesi difensiva venne accettata dal Tribunale e l’uomo venne condannato ad appena quattro anni per furto e sequestro di persona. La cronaca del tempo valutò che l’uomo sarebbe uscito di prigione dopo soli due mesi dal momento della sentenza.

 

Fonte principale: quotidiano “la Nuova Stampa” del 4 Novembre 1947 e del 1° Luglio 1948

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