Caduto nell'adempimento del Dovere

Melosu Ignazio

Guardia

di Pubblica Sicurezza

 Questura di Fiume

7 Ottobre 1943 *

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I Caduti che oggi Ricordiamo

 

Disperso in una data successiva al 7 Ottobre 1943 * .

L’agente Ignazio Melosu il 7 Ottobre  riuscì a inviare un telegramma ai familiari, residenti in Sardegna( in quel momento sottoposta all’occupazione Alleata e all’amministrazione del Regno del Sud) informando i congiunti di essere ancora in vita. E’ l’ultima notizia certa che si ha di lui. Nel 1946 la famiglia Melosu ricevette una lettera inviata da una cittadina croata, conoscente del loro congiunto, la quale informava di avere appreso da un partigiano jugoslavo che Ignazio Melosu  era stato catturato dalla Resistenza croata nel 1944  e quindi  deportato a Belgrado (liberata il 20 Ottobre di quell’anno dall’Armata Rossa e dall’Esercito Popolare di Liberazione Jugoslavo).

Il nome dell’agente di Pubblica Sicurezza Melosu viene citato in una interpellanza parlamentare del 18 Febbraio 1999 da parte dell’onorevole Menia, come tra quelli degli agenti di Polizia fucilati nel campo di  Grobnico dalle truppe jugoslave nel giugno 1945.

Al momento dell’armistizio chiesto dall’Italia agli Alleati l’8 Settembre 1943 e della virtuale dissoluzione dello Stato e delle Forze Armate Italiane, gli agenti della Questura di Fiume per la maggior parte rimasero al loro posto, guidati dal Questore Reggente Giovanni Palatucci,  difendendo la popolazione civile dalle sopraffazioni dei nazisti e dalle continue infiltrazioni dei partigiani jugoslavi. Il Questore Reggente Palatucci protesse migliaia di perseguitati ebrei e di profughi, prima di essere arrestato dai tedeschi ed essere deportato in Germania dove morì in un campo di prigionia.

Al momento dell’occupazione jugoslava di Fiume, avvenuta il 3 Maggio 1945, decine di agenti di Polizia della Questura cittadina, compreso il nuovo Questore Reggente, il Commissario Capo Antonio Amato, presentatisi regolarmente a prendere servizio in Questura  vennero catturati e fucilati dalle truppe di Tito nel campo di Grobnico, insieme ad altri esponenti della comunità italiana.

* avvertenza. Il Ministero degli Interni lo dà come disperso dalla data del settembre 1943

Fonte : “Albo d’Oro I caduti di Venezia Giulia e Dalmazia nell’ultimo conflitto mondiale” di Luigi Papo de Montone edito a cura dell’Unione degli Istriani di Trieste, 1989; “Infoibati” di Guido Rumici, edizioni Mursia 2001

Si ringrazia la nipote del Disperso, Avv. MELAS Roberta, per le notizie cortesemente fornite.

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