Caduto nell'adempimento del Dovere

Marchesin* Carlo

Guardia

di Pubblica Sicurezza

 Questura di Trieste

16 Febbraio 1933

28 Anni


* Avvertenza: le liste ministeriali riportano il cognome come Marchesini. La grafia Marchesin da noi riportata è desunta dall’atto di morte del Comune di Trieste e dalla lapide in memoria dei Caduti all’interno della Questura di Trieste.

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I Caduti che oggi Ricordiamo

 

Morì il 16 Febbraio  a Trieste  ucciso durante uno scontro a fuoco con un latitante.

La guardia Marchesin, in servizio presso la Squadra Mobile di Trieste era impegnato, insieme al collega Giuseppe Scionti,  alla ricerca di un pericoloso pregiudicato evaso dalla camera di sicurezza di un commissariato triestino alcuni giorni prima. Mentre percorrevano via della Tesa riconobbero l’evaso mentre  stava salendo una scalinata che portava nella parallela via del Molino a Vento.  I due agenti cercarono di bloccare il latitante ma questi ingaggiò con loro una feroce colluttazione nel corso della quale riuscì ad estrarre di tasca una rivoltella ed a fare fuoco, ferendo mortalmente la guardia Marchesin e in modo meno grave l’agente Scionti, prima di darsi alla fuga. Marchesin riuscì ad alzarsi in piedi ed a muovere pochi passi prima di crollare al suolo. L’assassino si diede alla fuga inseguito da alcuni passanti, ma venne bloccato in via Massimo d’Azeglio da un milite della Milizia Portuaria, il quale riuscì ad ammanettarlo dopo una nuova aspra colluttazione, nel corso della quale prima di essere ridotto all’impotenza, il criminale cercò di strappare la pistola dalla fondina del milite, prima di essere definitivamente bloccato.

La guardia Carlo Marchesin aveva prestato servizio nell’Arma dei Carabinieri dal 1924 al 1927 prima di entrare nel Corpo degli Agenti di P.S. ed essere destinato alla Questura di Trieste.

La guardia Giuseppe Scionti continuò la propria carriera nella Questura del capoluogo giuliano. Il 1 Maggio 1945 venne catturato dai partigiani jugoslavi al momento del loro ingresso a Trieste e deportato. Fu dichiarato ufficialmente disperso ma con ogni probabilità venne ucciso poco dopo la cattura ed il suo corpo gettato in una foiba carsica.

Fonte: quotidiano  “ il Piccolo” del 17 e del 18 Febbraio 1933

“La Pubblica Sicurezza sul Confine Orientale 1938-1945” di Mario de Marco

Si ringrazia il Comune di Trieste per la cortese collaborazione.

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