Bolla Giovanni
Ispettore
Natale Salvatore
Delegato
Sartorio Angelo
Guardia
Bertarelli
Giovambattista
Guardia
Bertone Giuseppe
Guardia
Bianchi Pietro
Guardia
Cedro Giuseppe
Guardia
Costella Giovanni
Guardia
Cottone Carmelo
Guardia
Derio Filia
Pasquale
Guardia
Duranti Egidio
Guardia
Fossen Giovanni
Guardia
Garbati Giosuè
Guardia
Grippa Giovanni
Guardia
Mapelli Filippo
Guardia
Mari Luigi
Guardia
Mariconti Sante
Guardia
Opulo Timoteo
Guardia
Pria Agostino
Guardia
Rossini Luciano
Guardia
Tonsi Giovanni
Guardia
Pubblica Sicurezza
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La rivolta, organizzata da una
strana unione di elementi borbonici, repubblicani e addirittura di
garibaldini delusi ( unione alla quale non furono estranei elementi
mafiosi) esplose alla fine della Terza Guerra d’Indipendenza, quando alla
delusione per l’ amministrazione inadeguata ed impreparata (ed in alcuni
casi ottusa) del nuovo Stato Italiano si unirono l’umiliazione per le
sconfitte subite dalle Forze Armate durante la Terza Guerra d’Indipendenza e
il desiderio da parte di molti degli insorti di compiere vendette personali
e di bottino sui cittadini lealisti e sulle Forze dell’Ordine .
Quando migliaia di rivoltosi
assaltarono Palermo di sorpresa, la mattina del 16 Settembre, gli agenti
vennero colti completamente alla sprovvista. Molti furono uccisi quando gli
insorti presero d’assalto la Prefettura e la Questura, altri ancora mentre
erano di pattuglia nelle strade, altri mentre difendevano gli edifici
pubblici assediati. L’ispettore di pubblica sicurezza Giovanni Bolla fu
ucciso a Monreale, insieme a quattro poliziotti e ventotto carabinieri. A
Bagheria fu ucciso il delegato di pubblica sicurezza Salvatore Natale che
appena pochi giorni prima aveva catturato un brigante condannato a 30 anni
di carcere e che alcuni mesi prima era evaso mentre veniva trasportato nel
carcere di Favignana. A Misilmeri la guardia di pubblica sicurezza Angelo
Sartorio fu linciato dalla folla e, mutilato in modo orribile prima di
essere lasciato morire dissanguato sulla strada . Sartorio era
particolarmente inviso ad alcuni perché aveva fatto rispettare la legge
vietando il passaggio dei porcari con i loro maiali all’ìnterno del paese.
La Rivolta di Palermo fu sedata
con estrema durezza dalle Forze Armate. Prima le navi della Regia Marina
bombardarono la città poi marinai, fanti di Marina, soldati dell’Esercito e
uomini delle Forze di Polizia combatterono casa per casa contro i rivoltosi
riconquistando la città dopo accaniti combattimenti. Decine di insorti
catturati armi in pugno furono fucilati, altre migliaia vennero arrestati ed
inviati in prigione o ai lavori forzati. Oltre 200 tra soldati e agenti
delle varie Forze dell’Ordine furono uccisi durante la rivolta. Sono ignote
le perdite degli insorti e della popolazione civile durante la Rivolta, ma
si ritiene ragionevole supporre che abbiano superato le centinaia di
vittime.
Fonte: “la Perseveranza”, la
“Lombardia”
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