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Onoriamo i nostri Caduti

(di Francesco Scinia)

Mi fa molto piacere imbattermi, sempre più spesso, in siti web e post di FB, forum ecc. che linkano il sito http://www.cadutipolizia.it 
Forse è opportuno spiegare come nacque.

Quando, dalla questura di Trapani, fui trasferito all’XI Reparto Mobile, presso la caserma Pietro Lungaro, vidi che le palazzine erano identificate da nomi: padiglione Tasquier, Zappone, Maragioglio, Agnone… Idem per le aule della sezione scuola: Aparo, Cappiello, Giuliano… Un collega anziano mi confermò che si trattava di alcuni Caduti della Polizia.

Solo parecchi anni dopo mi venne la curiosità di saperne di più su di Loro e volli cercare notizie dettagliate, grazie al web. Cominciai a cercare quei primi nomi, scoprendo che erano Poliziotti uccisi nell'ultimo dopoguerra dalla banda Giuliano. Man mano che procedevo, mi imbattevo in pagine relative ad altri fatti tragici: la scorta di Moro, Boris Giuliano, Cassarà, Montana, Antiochia, Mondo, le stragi del ’92… In pochi mesi avevo raccolto tutto quello che esisteva in rete su circa 200 colleghi, morti per mano criminale o per incidenti e ne avevo redatto le rispettive schede, raccolte in un piccolo archivio personale, magari con l’intenzione di farne un opuscolo, un domani.

Nel 2006, frequentando il forum http://www.poliziotti.it/, creato da Salvatore Baiocchi, il collega Fabrizio Gregorutti mi disse che anche lui aveva catalogato parecchie schede, ma non aveva un’idea precisa su come utilizzarle. Nacque così l’idea di realizzare un sito dedicato a Loro... solo che non sapevamo da dove cominciare! L’idea piacque a Michele Rinelli, che si offrì di fare da webmaster e in breve tempo mettemmo in piedi il sito, un po’ alla buona e in fase di test. In sostanza, volevamo creare un cimitero virtuale per chiunque, di passaggio, volesse lasciare un pensiero, una preghiera e un fiore.

 

Gabriella Vitali D'Andrea ci fece avere l'elenco ufficiale custodito presso l'Ufficio Storico del Ministero dell'Interno, ben 2523 nomi, tutti quelli che figurano nel Sacrario http://www.poliziadistato.it/articolo/11393/ 

e sui quali cominciammo a lavorare. Quando arrivammo a circa 500 schede, scrissi una lettera al Capo della Polizia, pref. De Gennaro, per informarlo e avere la sua benedizione e, nel marzo 2006, il sito fu messo in rete http://www.cadutipolizia.it/nascecaduti.asp

Proprio quell’anno, in occasione del 154° anniversario della fondazione della Polizia, il questore di Palermo, dr. Giuseppe Caruso, volle allestire una mostra dedicata ai Caduti della Sicilia, realizzando una bellissima brochure dal titolo “Il dovere della memoria: io mi ricordo”, ricca di cronache e foto provenienti dall’archivio storico della questura. Che ci permise di integrare parecchie schede ed inserirne altre.

Poco dopo alla "redazione" si aggiunse Gianmarco Calore, apportando un enorme contributo alla ricerca e all’organizzazione: la mole di lavoro era enorme ed era necessario pianificarla e suddividerci i compiti, un po’ per area geografica, un po’ per periodo storico (Regia Guardia, Guardie di Città, Militi a Cavallo ecc.) un po’, ancora, per filoni di ricerca (criminalità comune, varie mafie, terrorismo, le due guerre mondiali, incidenti stradali e con armi da fuoco).

 

Da allora non abbiamo mai smesso di scavare nella storia, ricercare ed esaminare, per onorare la memoria dei nostri Caduti. 

Il lavoro di approvvigionamento più grosso l’hanno fatto e lo stanno facendo Fabrizio e Gianmarco, sacrificando giornate di riposo e ferie per trovare e leggere centinaia di libri e consultare (fisicamente) vari archivi e biblioteche, spesso ben lontani da casa. Io, per cause di forza maggiore, devo limitarmi ad elaborare il materiale che mi invia Fabrizio. 

Gianmarco, inoltre, ha creato un altro bellissimo sito, per certi versi complementare:http://www.polizianellastoria.it/2.5/index.php

In questi anni ci siamo avvalsi anche della preziosa opera di diversi collaboratori “esterni”: colleghi, in servizio o in quiescenza, che ci hanno inviato parecchio materiale o raccontato episodi ancora vivi nella loro memoria e colgo l'occasione per ringraziarli.

 

Degli oltre 2500 Caduti dell'elenco ufficiale, di tantissimi (ad es. quelli caduti durante i conflitti mondiali o parecchi componenti della P.A.I.) purtroppo non esiste più nulla e i nostri sforzi, almeno finora, non hanno avuto l'esito sperato.

Al contrario, a volte durante i lavori di ricerca vengono fuori nomi sconosciuti, che in quell’elenco non figurano affatto e ne abbiamo ricostruito le vicende, con ricerche approfondite e faticose.

Una questione abbastanza spinosa e dibattuta è stata quella del criterio di inserimento in base alla nozione di “caduto in servizio e a causa di esso”, con tutte le conseguenze in ordine ad ammissione o esclusione nel sito. Infatti, fra i tanti casi chiarissimi (omicidi rivendicati, attentati, incidenti nel corso di interventi ecc.) e altri da escludere sicuramente (moventi sganciati dal servizio, malattie non riconducibili allo stesso, cause naturali, suicidi ecc.) c’è tutta una zona grigia che ci ha fatto e ci fa riflettere ancora. In parecchi casi è stato necessario ricercare ed esaminare le sentenze che, a suo tempo, giudicarono il tragico evento, in modo da escludere o accertare responsabilità personali delle vittime e la loro meritevolezza o meno. 
Nessuna eccezione, nemmeno per l'unico suicida annoverato nell'elenco e unanimemente considerato, nelle cronache dell'epoca, come una vittima del terrorismo:http://www.cadutipolizia.it/articoli2008/rapido904.htm 
 

In linea con questo principio, alcuni nomi non li abbiamo volutamente ricordati (o li abbiamo rimossi, se già inseriti) perché, dopo meticolose ricerche ed ampia discussione fra noi, sono risultati ben poco meritevoli di figurare accanto ai nomi di valorosissimi martiri che, nell'adempimento del dovere, sacrificarono il bene più prezioso per difendere la libertà e la collettività. Membri della banda Koch, per esempio o altre situazioni tutt’altro che edificanti, in cui il "caduto" si era macchiato di crimini efferati o quel conflitto a fuoco s'era rivelato un regolamento di conti fra delinquenti, uno o più dei quali - purtroppo - in divisa. Oppure quei pochi casi (ma pur sempre troppi) in cui fu la follia ad armare una mano fratricida...

Una grossa mano, insieme a molta gratificazione, ci arriva da tantissimi congiunti delle vittime, che ci inviano documenti, foto e precisazioni. O, semplicemente, calorosi e, spesso, commossi ringraziamenti.

Ci avrei messo la mano sul fuoco che, di lì a poco, i Cugini avrebbero percorso una strada simile, ma a tutt'oggi, per quanto mi è dato sapere, nessuno ci ha provato. L'elenco dei CC Caduti è sicuramente più lungo, mi stupisce che l'Arma non abbia un proprio Sacrario e che gli alti comandi, sempre un passo avanti in materia di PR e immagine, non abbiano ancora pensato ad una pubblicazione, cartacea o IT, per tramandare con onore ai Posteri nomi e vicende dei loro Caduti. Almeno, non ho trovato nulla in rete, neanche nel sito dell’Armahttp://www.carabinieri.it/.

A tutti i Caduti, con qualsiasi divisa, e alle loro famiglie rinnovo il mio commosso e riconoscente abbraccio.

 

Per la redazione di Cadutipolizia Francesco Scinia