La "Conta" di un ipocrita morte
Muore a Rho (Mi) l'Agente
Scelto Salvatore Farinaro, Aveva 28 anni
Credo sia sempre molto dura iniziare “La Conta”
perché ogni volta che un fratello di giubba ci
lascia per fatti strettamente riconducibili al
proprio servizio mille e più cominciano a essere gli
interrogativi e le paure che si affacciano su chi,
come noi, come me, quotidianamente, affronta la
strada con indosso, sempre e comunque, la Giacca
Blu.
Ieri, 24 Febbraio 2010, abbiamo iniziato “La Conta”
del 2010, un termine bruttissimo ma tale è, specie
per alcuni giornalisti, la morte di un nostro
collega, di un Poliziotto o dispegiativamente uno
“Sbirro”.
Ieri, per colpa di un “Depresso” rimane al suolo,
esanime, in un lago di Sangue, Farinaro Salvatore,
di Anni 28, in servizio presso il Posto Polfer di
Rho, Salvatore ci lascia per avere difeso la sua
fidanzata da una coppia di individui che avevano
pensato bene di infastidirla sino al punto di farle
avere paura mentre era al lavoro in un bar.
Salvatore non sappiamo se sia intervenuto prima come
Poliziotto o come Fidanzato sappiamo però che ha
difeso prima di tutto una inerme cittadina e poi la
sua fidanzata.
Salvatore ci richiama alla fragilità della vita,
alla pericolosità di questo mestiere, alla crudezza
dell’esistere e di quanto, purtroppo, si possa fare
molto poco verso questi incredibili fatti di
sangue.
Inutile provare a cercare un senso, inutile
chiedersi perché; non esistono parole per provare a
chiedere o a capire quale assurdo motivo possa
condurre “il destino” (o la mano di un assassino?) a
fare cessare la vita di un ragazzo di soli 28 anni.
Possiamo però chiederci come la società civile farà
scontare al reo confesso, omicida, ciò che ha
strappato così violentemente a una così giovane
vita.
Possiamo provare a domandarci se davvero la società
civile, ma soprattutto quell’indifesa fidanzata o i
suoi familiari, riceverà adeguata risposta da parte
delle sane e democratiche istituzioni.
La consapevolezza che emerge, le risposte che si
richiamano alla mente però, dopo queste domande,
purtroppo, sono che pur non potendo mai riavere la
vita indietro la società stessa non farà mai davvero
pagare abbastanza a chi la vita l’ha strappata così
assurdamente.
Perché essere ipocriti ? Perché dire “abbiamo
fiducia nella giustizia” ?
Io nella giustizia ho piena fiducia ma sono i limiti
che la giustizia stessa si pone nelle sue mille
pieghe che purtroppo fanno miseramente crollare
qualsiasi tipo di fiducia.
Quanto vale la vita di un Poliziotto??
Quanto quella di un Cittadino-Poliziotto?
Formalmente non più di 20 anni di carcere più o
meno.
Solo 20 anni che con i vari sconti di pena,
agevolazioni per il rito, affidamenti in prova,
perizie psichiatriche a favore del reo , il tutto
condito con l’ipocrita ”tendenza di dover
riabilitare alla società civile l’assassino”…la vita
di un cittadino vale più o meno 8-10 anni di
effettivo carcere.
Cosa saranno mai 10 anni di carcere agli occhi di
una famiglia che ha perso il proprio orgoglio di
vivere ?
Cosa saranno mai 3650 giorni di detenzione (tutti da
detenuto?) per chi non solo ha perso un riferimento
di vita, un amico, un fidanzato, una persona
speciale ?
La vita, il bene più prezioso che la natura ci possa
aver dato, può valere davvero così poco ?
Io non credo ma non ho mai visto nessuno e dico
nessuno scendere in piazza per tutelare la vita
contro chi deliberatamente l’attenta.
Non ho mai visto un vero esame di coscienza delle
parti istituzionalmente preposte a farlo per
cambiare questo stato di cose.
Non ho mai visto una petizione che sia una per
aumentare i giorni di effettivo carcere per chi si
macchia di delitti così gravi contro la persona.
Non ho mai visto la società civile chiedere più
tutela per se stessa se non per pagare ,
giustamente, meno tasse, per rendere più umana la
condizione di vita all’interno delle carceri (
giustamente), per protestare contro tutte quelle
piccole e gradi vessazioni di uno Stato che vuole
solo attingere dalle tasche dei contribuenti (con la
crisi imperante poi…).
Tutte legittime proteste, tutti sacrosanti diritti
da rivendicare ma com’è possibile che si assistano a
sparuti gruppi di individui che si organizzano per
manifestare a favore dei detenuti, gente che ha
sbagliato e per questo deve pagare, e mai nessuno e
dico nessuno che chieda a gran voce, in maniera
organica e organizzata, scendendo in piazza, che gli
assassini non possano beneficiare delle troppe
elargizioni previste dalle leggi che un parlamento
democraticamente eletto promulga ?
Questo non accade, forse, perché una tassa si paga
tutti gli anni, una vita negata la piangono solo i
familiari e gli amici per tutta la vita….e in fondo
chi se ne importa, “i guai chi li ha se li tiene “
recita un vecchio adagio !?!?!
Salvatore Marinaro, Agente Scelto della Polizia di
Stato, è l’ennesima vittima di un paese che troppo
poco fa per tutelare i cittadini onesti, il suo
Sangue, la sua divisa, il suo senso del dovere sono
stati dati a una società civile ipocrita e
individualista che non merita, tante volte, nemmeno
un graffio, nemmeno un lembo insanguinato delle
nostre giubbe.
Un Italia che si deve svegliare, che deve capire che
la parte buona della società può emergere solo
isolando davvero quella malvagia, quella
irrispettosa della vita e quella malata di certe
istituzione democratiche contaminate.
Una società civile che fa troppo spesso spallucce su
troppe cose….basta non toccare il portafogli.
Caro Salvatore, mi spiace, credimi, non era così che
doveva andare, la tua vita valeva troppo di più per
finire così, sotto i fendenti di un “Depresso” che
mai pagherà davvero quello che ti ha negato.
Difendere questa società non ne vale la pena,
difendere certe istituzioni è un insulto a chi come
me, come noi, come te, ci crede e tanto ha creduto
ancora in questo “schifosissimo” lavoro.
Morire ancora così, donare altre vite come la tua se
non cambiano le cose, purtroppo, è stupido ed
inutile….ma questo è il nostro mestiere, questa è la
nostra vita, quella che abbiamo scelto e che, in
fondo, adoriamo tutte le volte che ci vediamo quella
giubba indosso davanti ad uno specchio.
Buon viaggio Salvatore, so che per te ora sarà
difficile, ma spero che il Signore possa averti
presto in gloria….è dura da accettare ma ce la
farai…a proteggere chi ancora è rimasto qui con
quella preziosa Giubba sulle spalle.
Un abbraccio a te, Salvatore, e ai tuoi familiari,
distrutti da immane e indicibile dolore, che tanto
di te avevano ancora bisogno.
Michele Rinelli -
Poliziotto (dalla Homepage di Poliziotti.it)